La comunicazione delle aziende di abiti cerimonia

Da sempre gli imprenditori/produttori di abiti nuziali hanno avuto il vantaggio di essere molto innovativi nel riconoscere e ricreare tutte le performance del lusso e dello charme. In comunicazione hanno investito milioni ed hanno riscosso un buon successo di pubblico (difficilmente si sono serviti di un consulente di comunicazione). Nel 90% dei casi hanno affidato la comunicazione a fotografi e grafici dall'indiscuibile gusto patinato. La comunicazione è stata valida ed efficace fino al sovraffollamento dell'offerta. Oggi gli stilisti rincorrono la copiatura e sfruttano i canali pubblicitari per emulare quella che viene, a torto o a ragione, considerata come l'idea vincente, la tonalità di colore che fa vendere, lo sguardo più accattivante.
Dove sta in tutto questo il problema?
Il rischio di appiattimento del settore dell'abito nuziale è molto alto. Un consulente avrebbe previsto e risolto una tale inconveniente.
Gli imprenditori cercano di essere all'avanguardia, di mostrare di essere i migliori, dimenticando la propria identità e le qualità che fino a qualche anno fa avevano fatto conquistare all'azienda una importante fetta di mercato.

Io sono un consulente e non un'agenzia. Questa è la mia natura (a volte credo di essere nata consulente!). Come consulente ho il dovere di aggiornarmi, di essere concorrenziale, di conoscere tutte le novità del settore, mio e del cliente. Ma non devo emulare l'agenzia pubblicitaria (che tra l'altro non ha tutti questi doveri), perchè tra me e loro c'è una differenza sostanziale e tangibile. Io non sono loro, loro non possono esser me!

Questo, seppure in modalità diverse, vale anche per le aziende, è indispensabile mostrare ciò che si è, ciò che si vuole diventare, tralasciando la tentazione di uniformarsi al "primo della fila" che comunque è diverso.
In questo risiede la forza di un'azienda.

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