Pubblicità locale e aziendale

La pubblicità locale ha riscosso negli ultimi anni un forte consenso tra gli imprenditori, alcuni dei quali hanno concretamente avuto fiuto dimostrando di aver realizzato un investimento pubblicitario, altri invece, hanno solo speso soldi. In molti casi l'aspetto commerciale e i prezzi BASSI degli spazi pubblicitari offuscano i concreti vantaggi dell'essere detentori di potenti mezzi comunicativi locali. Ad avvalorare la tesi indiscutibile sono alcuni dati: l'Italia conta un numero elevato di Pmi che operano in un mercato locale, i consumatori negli ultimi anni stanno cercando di liberarsi dalla rete della globalizzazione che li ha travolti, per cui tendono a rivolgersi a soggetti del mercato (le imprese appunto o i piccoli commercianti) capaci di offrire oltre al prodotto in sè, anche un servizio INDISPENSABILE: il rapporto UMANO.
Affidarsi a strategie di comunicazione locale o regionale sarebbe la tendenza portante degli ultimi anni, tutto rose fiori? No. Ci sono anche i nei, le testate giornalistiche locali in alcuni casi raccolgono contenuti di dubbio gusto che potrebbero voracizzare la tanto agognata immagine del brand, o ancora... il venditore in modo del tutto in linea con l'andamento della società attuale, venderebbe 'anche la madre'. E gli imprenditori dinanzi a tutto questo come reagiscono? Le tendenze parlano chiaro: Da Roma in giù molto spesso abboccano come pesci sprovvisti di mezzi e di competenze idonee, non facendo neppure una preventiva analisi del target di riferimento, LORO (gli imprenditori, appunto) buttano via i loro soldi. Le statistiche parlano di un 13-14% di aziende che investono in pubblicità locale, percentuale che dovrebbe essere incrementata notevolmente considerando la media europea del 40-45 %. Ma attenzione! C. Hopkins diceva: LA PUBBLICITA' EFFETTUATA SENZA UN'EFFICACE RICERCA E' COME UNA CASCATA CHE CADE NEL NULLA!

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